C'era una volta (espressione)

Frontespizio di un libro del 1909.

C'era una volta è una tipica espressione utilizzata come introduzione in numerose fiabe. Formule simili risalgono quasi all'origine della scrittura, essendo già utilizzate quattromila anni fa nei racconti babilonesi,[1] e si ritrovano in tutte le lingue del mondo.[2] Nella letterature europee, è attestata da Apuleio, che apre la favola di Amore e Psiche nelle Metamorfosi con «Erant in quadam civitate rex et regina…».

  1. ^ La formula "Tanto tempo fa…" era comune non solo al Poemetto della discesa agli Inferi di Enkidu, ma anche alla Sfida tra Enki e Ninmah, al Viaggio di Enki a Nippur e alle Istruzioni di Shuruppak; [1].
  2. ^ Al narratore non è consentito recitare la fiaba senza “sigillarla”10, come si diceva un tempo, con una formula (tawalt) d'introduzione e una di chiusura. Chi si macchiava di questa omissione veniva additato come uno “stolto” (ungif). Vi era infatti il modo di dire: “come uno stolto che ha dimenticato la formula / e crede di parlare in modo eloquente” (am wungif yettun ‘Macahu’/ iÌil awal-is ad yelhu); [2].

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